Francesco Abate, I delitti della salina [recensione]

Consigli sui libri da leggere

Non sai che libro leggere? Se cerchi una lettura divertente e un po’ diversa dal solito, questo articolo fa al caso tuo. Il romanzo di Francesco Abate, I delitti della salina, appartiene al filone della narrativa italiana ed ha le caratteristiche di un libro giallo storico.

I protagonisti sono tre giovani determinati a scoprire il mistero che si cela dietro una serie di morti sospette avvenute nella città di Cagliari all’inizio del 1900.

Davanti a lui si stagliavano le mura candide di Castello, che sigillavano la vecchia Calaris sul fronte nordovest. Alla sua destra comparve la città, che degradava sino al mare. Da lì sembrava perfetta e inanimata. Un dipinto di marinerie.

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Libro recensito

Francesco Abate, I delitti della salina, Giulio Einaudi editore, 2020, 296 pagine.

Altre informazioni

Romanzo di narrativa italiana, disponibile in versione cartacea ed e-book (lo puoi trovare qui).

L’ambientazione e il contesto del libro

I luoghi

Il romanzo di Francesco Abate, I delitti della salina è ambientato in Sardegna all’inizio del 1900 e, precisamente a Cagliari, una città dal fascino esotico ma al contempo ricca di contraddizioni.

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La spiaggia del Poetto. La foto è di Ultragrafis, Pixabay.

Gli spunti di interesse storico ed etnografico si amalgamano bene con le suggestioni di carattere architettonico e paesaggistico.

Alla bellezza selvaggia dei paesaggi – come le Saline e la spiaggia del Poetto, che si appresta a divenire un nuovo polo di attrazione estivo – si contrappongono le lacerazioni del tessuto sociale tipiche delle società occidentali tra la fine del XIX secolo e l’inizio del Novecento.

Lo scirocco era tornato a soffiare prepotente e aveva portato nuvole gialle cariche di polvere dai deserti africani. Pennellate di argilla, annunciate dal ruggito dei tuoni, coloravano tetti, piazze, vie, animali ed esseri umani.

La società

In città prospera un ceto urbano emergente, costituito dalla vecchia aristocrazia e dalla borghesia colta, proiettata verso il progresso tecnologico e scientifico. Sul versante opposto si colloca una eterogenea e dolente umanità, sfruttata e immiserita, che inizia a reclamare con forza i propri diritti e che aspira ad un riscatto sociale in grado di affrancarla dalla povertà e dall’ignoranza.

Quella ritratta in questo libro è una città variopinta e multietnica. È una società in pieno fermento e che, ad ogni livello, anela al cambiamento. Accanto alle figure femminili di matrice ottocentesca iniziano a farsi strada anche donne che non aspirano più a rivestire ruoli puramente decorativi ma che desiderano divenire a pieno titolo protagoniste della vita culturale e sociale.

Così, ne I delitti della salina alle rivendicazioni politiche avanzate dalle sigaraie [le operaie della manifattura dei tabacchi N.d.R.] si uniscono quelle degli operai, dei muratori e dei manovali, dei salinieri [i lavoratori delle saline N.d.R.], e persino delle prostitute e dei piciocus de crobi, i bambini impiegati come garzoni al mercato e che vivono in condizioni miserabili.

Ebbene, in quella fabbrica non si producono solo sigari e sigaretti, ma anche idee disoneste. Si straparla di malsane parità.

Trama – Di cosa tratta il romanzo di Francesco Abate, I delitti della salina

I fatti descritti nel libro si svolgono nel 1905, sul finire dell’estate.

La giornalista Clara Simon apprende da Sarrana, la giunonica caposquadra delle sigaraie, che strani fatti stanno accadendo in città: alcuni piciocus de crobi sono scomparsi in circostanze misteriose nel disinteresse generale.

Quando il cadavere di uno di loro riaffiora dalle acque, Clara sta ancora scontando la punizione per aver condotto un’inchiesta scomoda. Ciononostante non riesce a rimanere indifferente ed inizia ad indagare. La sua sete di giustizia incontrerà molte ed inaspettate resistenze.

Grazie all’aiuto del collega e amico Ugo Fassberger e del giovane tenente dei carabinieri Rodolfo Saporito, Clara riuscirà infine ad infrangere il muro di omertà e a penetrare il velo di opacità e di ipocrisia dietro al quale si sono ammantati ampi strati della società civile e politica cittadina.

Una scoperta sconvolgente permetterà ai tre giovani di fare luce su fatti e personaggi al di sopra di ogni sospetto.

I protagonisti

Clara Maylin Simon

La protagonista principale del libro di Francesco Abate, I delitti della salina è una giovane donna, coraggiosa e di animo anticonformista.

Suo nonno, il cavalier Simon, è titolare dell’omonima Compagnia di navigazione e proprietario di buona parte del porto di Cagliari.

Pur appartenendo ad una delle famiglie più in vista della città, Clara è vista con sospetto dai benpensanti. Le sue origini meticce e la sua avvenenza (di cui lei non sembra curarsi) suscitano appetiti e commenti.

Una donna giornalista, per di più un incrocio di razze: era un abominio che andava punito.

Orfana di madre, Clara in seguito ha perso anche il padre – il capitano di Marina Francesco Paolo Simon, che è stato annoverato tra i dispersi durante la Guerra dei Boxer. Da allora vive dal nonno e successivamente ha iniziato a lavorare come giornalista all’Unione, il più importante quotidiano locale. La sua aspirazione sarebbe di diventare giornalista investigativa.

La sua indole ribelle l’ha però portata, in un recente passato, ad indagare su un caso spinoso che ha suscitato uno scandalo e molte polemiche in città. Così, invece che ricevere un encomio, si è ritrovata degradata da giornalista a correttore di bozze di rubriche di scarso valore.

Aver giocato la carta della giustiziera, brava scema, in passato le era costato caro, e niente avrebbe reso meno pesante il prezzo che ancora stava pagando.

Nonostante il malumore per la sua condizione, che acuisce uno stato d’animo già condizionato dal fatto di non essersi mai sentita accettata dalla società in cui è cresciuta, non resisterà alla tentazione di iniziare ad investigare.

Pian piano, dopo che le indagini avranno svelato il mistero facendo emergere una trama inquietante di connivenze ed interessi, Clara si troverà finalmente nella posizione di poter nuovamente ottenere l’agognato reintegro nelle sue mansioni.

Clara non volle commentare; impugnò con più forza il fusto e aumentò il passo, certa che prima o poi «l’Unione» avrebbe di nuovo accettato una donna in redazione. Non era con pazienza e sudditanza, però, che avrebbe riavuto il suo posto.

Rodolfo Saporito

Originario di Napoli, il tenente dei carabinieri Rodolfo Saporito ha avuto un’adolescenza infelice. Contrariamente a Ugo e Clara, non è benestante né di estrazione altolocata – suo padre era insegnante – e sembra patire tale sua condizione come se fosse una pecca originaria alla quale supplire con l’impegno e il duro lavoro.

Noto con piacere che ogni tanto lavorate, signor Fassberger. Sono proprio curioso di assaggiare il vostro caffè, il migliore, come avete detto. Ma ricordate che io sono napoletano, vi toccherà impegnarvi.

Di temperamento flemmatico e riflessivo, non riesce a capacitarsi di non riuscire a dominare le proprie emozioni in presenza di Clara, dalla quale è manifestamente attratto. 

Ligio al dovere e animato da un vivo senso di giustizia, aspira a dare dignità al proprio ruolo e a non diventare mero esecutore di ordini in nome e per conto del potente di turno.

Il tenente Rodolfo saporito dovette decidere, a quel punto, fra la scomoda verità e una ruffiana menzogna.

Grazie alla sua mente acuta e penetrante fornirà un contributo decisivo alla soluzione del caso.

Ugo Fassberger

Ugo è un amico d’infanzia di Clara. Rampollo di una famiglia di imprenditori di origine svizzera, è anche proprietario di uno dei caffè più frequentati dalla migliore borghesia cagliaritana. Al contrario di Clara, che oltre a un talento genuino ha una vera vocazione, Ugo ha invece scelto di lavorare all’Unione semplicemente per consolidare il proprio status.

Elegante e dotato di un carattere gioviale ed emotivo si dimostra anche molto protettivo nei confronti di Clara e non nasconde una certa ostilità verso il tenente Saporito, che non esita a trattare come un rivale.

Le piaci, ma non abbastanza. Sei destinato a fare la mia stessa fine. Per questo mi sei simpatico.

Nonostante i dissapori e le divergenze di opinioni, affiancherà i suoi compagni senza esitazioni.

Consigliato a

Il libro di Francesco Abate, I delitti della salina è consigliato:

  • agli amanti dei romanzi gialli e delle storie poliziesche (con l’avvertenza che in questo libro non vi è un’applicazione dei criteri scientifici e delle metodologie avanzate di indagine in uso ai giorni nostri);
  • a chi preferisce le vicende un po’ diverse dal solito, ambientate in una delle innumerevoli località del nostro Paese che non hanno nulla da invidiare, quanto a storia e bellezza, alle altre città italiane;
  • per coloro che si dilettano di storia (e relative questioni sociali) e, in particolare, di quelle collocate a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento;
  • per chi si interessa di letture legate all’emancipazione femminile e al ruolo delle donne nella società.

Sarrana non si era mai persa d’animo, nella vita. Non si era spaventata alla carica dei carabinieri, l’anno precedente, di fronte ai cancelli della Manifattura dei tabacchi, né al roteare dei bastoni dei crumiri, figurarsi se potevano intimorirla un bisbetico che le arrivava ai fianchi e un topo che neppure le superava i polpacci.

Giudizio

Quello di Francesco Abate, I delitti della salina è un romanzo scritto in uno stile gradevole e divertente. Permeato da un’ironia pungente, a tratti cede il passo ad un’ampollosità retorica che pare studiata al solo scopo di consentire al lettore di immergersi meglio nella società dell’epoca.

Apprezzabile la scelta di affidare a un trio – invece che a una coppia o a un singolo – lo sviluppo della trama della storia. Per quanto il personaggio di Clara sia più centrale rispetto agli altri, l’impressione che permane nel lettore è sempre quello di una armoniosa coralità tra personaggi tutti ugualmente ben delineati.

L’unico elemento debole di questo romanzo è rappresentato dall’assottigliarsi della trama nel finale che, nel momento cruciale in cui si svelano gli interessi legati alle sparizioni dei piciocus de crobi, sembra affrettato, un po’ banale e quasi del tutto privo di consistenza.

Un vero peccato per un racconto poliziesco dai tratti noir ambientato con tanta cura in un contesto storico e geografico che ben rappresenta le tensioni e le resistenze verso il cambiamento.

Analogamente sembra poco felice anche l’accenno, lasciato a bella posta nelle ultime righe del romanzo, a future rivelazioni sulla sorte di un personaggio.

La fiamma prese vita illuminando un budello in ripida discesa, un antico passaggio nel calcare, forse un canale pluviale fenicio.

Letture alternative che potrebbero interessarti

Se ti interessano le letture ambientate in periodi storici caratterizzati da forti tensioni e cambiamenti sociali, allora potresti provare il romanzo di Sarah Perry, Il serpente dell’Essex (trovi la recensione in questo blog) che, al pari de I delitti della salina, è ambientato grossomodo nello stesso periodo storico e presenta personaggi femminili impegnati e determinati ad assumere un ruolo attivo nella società.

Fonti e citazioni

L’immagine piccola è di ultragrafis da Pixabay.

La casa editrice Giulio Einaudi Editore (https://www.einaudi.it/) è stata fondata nel 1933 ed è una delle più prestigiosi case editrici italiane, votata soprattutto alla saggistica.

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