Jean-Luc Bannalec, Marea bretone [recensione]

Consigli sui libri da leggere

Non sai che libro leggere? Se ti piacciono i romanzi gialli e ti intrigano la storia, il mare e le atmosfere del Nord della Francia, questo post fa al caso tuo. Il romanzo di Jean-Luc Bannalec, Marea bretone – Leggende e delitti a Île-de-Sein, è ambientato nell’odierna Bretagna ed ha come protagonista un commissario di polizia alle prese con un caso complesso di omicidio che ha come epicentro una piccolissima isola dell’Atlantico situata ad Ovest lungo la costa bretone e che lo costringerà a fare ciò che più teme e detesta: navigare.

Una lettura ambientata nei giorni più luminosi dell’estate, in cui trovano spazio anche echi dal sapore ambientalista e capace di trasportare il lettore (la lettrice) in un’atmosfera di vacanza grazie agli incantevoli paesaggi della Bretagna, alle sue leggende, alla sua ricca enogastronomia.

A Tréboul aveva contemplato una baia liscia e mediterranea, con acque turchesi gorgoglianti e alcuni scogli pittoreschi; ora invece era in alto sopra una spiaggia selvaggia lunga diversi chilometri e fiancheggiata da possenti e ripide scogliere che ricordavano le regioni Nord-occidentali della Scozia o l’Irlanda. Un paesaggio roccioso che si estendeva all’infinito su entrambi i lati, di un verde intenso sulle colline. In quel punto si vedeva, si sentiva e si odorava in tutta la sua immensità il maestoso Atlantico, con le sue acque impetuose che si riversavano sulla sabbia. Da milioni di anni.

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Libro recensito

Jean-Luc Bannalec, Marea bretone, Leggende e delitti a Île-de-Sein. I casi del Commissario Dupin – Vol. 5. Neri Pozza editore, 2022, 352 pagine.

Traduzione a cura di Chiara Ujka.

Altre informazioni

Questo romanzo è disponibile sia in versione cartacea che in formato e-book (qui trovi le indicazioni per acquistarlo).

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’Autore non è francese. Jean-Luc Bannalec è infatti lo pseudonimo di uno scrittore tedesco, Jörg Bong, che vive tra la Germania e la Bretagna: i libri che hanno come protagonista il Commissario Dupin in Germania hanno suscitato notevoli consensi di pubblico e critica. In seguito, è stata prodotta anche un’omonima serie televisiva.

L’ambientazione del libro

Come accennato, il libro di Jean-Luc Bannalec, Marea bretone, è ambientato nelle località e nei luoghi più suggestivi della Bretagna. Le vicende riportate nel romanzo si svolgono nei giorni immediatamente successivi al solstizio d’estate [21 giugno, N.d.R.].

La Bretagna

Oltre che a Concarneau, una località situata nel dipartimento del Finistère, parte degli avvenimenti del libro si svolgono nel porto di Douarnenez, una cittadina che, secondo le leggende sarebbe nata della mitica città di Ys, e che nei secoli è divenuta un importante snodo marittimo commerciale legato alla pesca. Oggi è anche una apprezzata meta turistica.

Particolare rilievo ha anche l’Île-de-Sein, una piccolissima isola esposta alle maree e alle intemperie, sita nell’Oceano Atlantico lungo le rotte marittime che si snodano verso la Manica. Nonostante disti solo poche miglia dalla terraferma, le sue acque sono note per la loro pericolosità: nei secoli sono infatti state teatro di svariati naufragi. Ospita un importante faro.

Infine, riveste un ruolo speciale la riserva marina del Parc D’Iroise, un’area protetta di 3500 km quadrati che si estende tra l’Île-de-Sein, l’Île d’Ouessant e il canale della Manica. Creato nel 2007, questo parco naturale è riconosciuto dall’UNESCO per la sua unicità. Oltre a numerose specie di mammiferi marini (tra i quali delfini e foche grigie) e di uccelli, ospita ampie distese di alghe in cui trovano rifugio molte specie di pesci e crostacei. Un ambiente in cui si studiano le interazioni tra le attività umane e la biodiversità marina. 

Finistere, Pointe de Brezellec.

La storia e le leggende

Tratto distintivo dei romanzi che hanno come protagonista il commissario Dupin è quello di rievocare la storia e le leggende di una terra che conserva intatte testimonianze fin da epoche remote: dai menhir di epoca preistorica venerati dai Celti, al Medioevo, fino alla Seconda Guerra Mondiale.

Nel sedicesimo secolo l’isola era la roccaforte di un temibile pirata e capobanda, Guy Éder de la Fontenelle, noto anche come “il Lupo”. Il Lupo trasformò una piccola banda di ladri e canaglie in una guarnigione di quasi mille banditi, con i quali terrorizzò la regione con la scusa delle guerre di religione. […] Grazie alle sue incursioni accumulò una fortuna immensa, soprattutto in oro. Ne era ossessionato e lo conservava in caverne segrete sull’isola, dove si trova ancora oggi. L’ingresso è da qualche parte sulla scogliera ad Ovest, presso il pontile parzialmente crollato, vicino alle grotte. Ben presto accumulò tanto oro che dovette portarlo in altre caverne della baia.

L’enogastronomia

Jean-Luc Bannalec nel descrivere le vicissitudini dell’Ispettore Dupin si sofferma anche sulla passione che il protagonista del libro nutre per il buon cibo e per il vino, fornendo una descrizione succinta ma efficace dei piatti più iconici della tradizione culinaria locale.

Si tratta di un filone descrittivo esplorato con successo anche da altri Autori, e che, attraverso le pagine di un libro, promuove il legame tra cultura enogastronomica e territorio rafforzando nell’immaginario collettivo l’immagine stessa della destinazione (in questo caso la Bretagna).

La vera Kuign Amann, la torta al burro bretone. A Dupin venne l’acquolina in bocca. Burro bretone, un elisir, un po’ di farina, poca acqua e tanto, tanto zucchero. Nonostante gli ingredienti fossero semplici, l’arte consisteva nel trasformarli, attraverso la caramellizzazione, in quella che era quasi una prelibatezza divina.

Le donne

Un altro tratto caratteristico del romanzo di Jean-Luc Bannalec, Marea bretone è legato alla rappresentazione dell’universo femminile. Nonostante il protagonista sia un uomo, le donne che popolano le pagine di questo libro hanno in comune il fatto di essere autonome, tenaci e decise. Siano esse la temibile direttrice del porto e del mercato ittico di Douarnenez, Gaétane Gochat, o la combattiva pescatrice Céline Kerkrom, oppure Laetitia Darot, una ricercatrice ambientalista impegnata nello studio e nella protezione dei delfini, o, ancora, Nolwenn, l’efficientissima assistente di Dupin.

Le donne di Douarnenez hanno la reputazione di essere forti, determinate ed efficienti come tutte le bretoni, loro in particolare. «A Douarnenez regna il matriarcato», disse Nolwenn. «Bisogna risalire alle mogli dei pescatori del Diciannovesimo secolo che lavoravano nei conservifici ed erano conosciute come le filles de fritures. Poiché i loro mariti trascorrevano settimane o mesi in mare e, di regola, non potevano provvedere al sostentamento della famiglia, le donne si procuravano uno stipendio, gestivano la casa, si occupavano dei bambini, della comunità e della città. Di tutto. Lo slogan delle douarnistes era: rien se fait sans elle, tuut se fais par elle, nulla accade senza di lei e tutto ciò che accade è dovuto a lei. Senza dubbio, un motto applicabile a tutte le donne!».

Di cosa tratta questo libro – trama

L’elemento centrale del libro di Jean-Luc Bannalec, Marea bretone ruota attorno ad un efferato delitto, cui ne segue a breve un secondo: due giovani donne uccise con le stesse modalità. La prima vittima è la pescatrice Céline Kerkrom, una donna bellissima dal carattere schietto e assai poco accomodante, impegnata attivamente nella lotta contro le pratiche di pesca illegali e il contrabbando.

La seconda vittima è invece una biologa marina, Laetitia Darot. Anch’essa è di indole solitaria e si dedica interamente allo studio e alla tutela delle comunità di delfini all’interno della riserva. Anche lei, come Cécile, trascorre molto tempo in mare, da sola.

Esiste una connessione tra la morte delle due donne? Mentre i media ipotizzano l’esistenza di uno spietato serial killer, le prime ipotesi di indagine che Dupin e i suoi collaboratori formulano si concentrano proprio sulla battaglia ambientalista che entrambe le donne conducevano e che entrava in collisione con gli interessi della compagnia di pescatori presieduta da Charles Morin, un uomo spregiudicato e molto astuto. Oltre a lui, però emergono anche altri personaggi dal passato non esattamente limpido, dediti al contrabbando e ad altre attività illecite.

Nessuna ipotesi risulta però decisiva finché il Commissario non inizia a prendere in considerazione l’intricato legame storico che dalle leggende sulla favolosa città sommersa conduce fino alla pirateria e alle attività legate al contrabbando: proprio dal passato bisognerà partire per ricostruire le ultime ore di vita delle vittime e scoprire chi ha commesso i delitti e perché.

Finora Dupin aveva a malapena un paio di indizi vaghi, forse ancora meno, solo qualche spunto che avrebbe potuto essere rilevante: criminalità e pratiche di pesca illegali; delfini morti; contaminazione delle acque; contrabbando; una storia d’amore; relazioni familiari complicate, o, per dirla in un altro modo, una paternità estremamente delicata. Tuttavia, nessuna di tali questioni si era trasformata in qualcosa di davvero consistente.

I protagonisti

In merito ai protagonisti del libro di Jean-Luc Bannalec, Marea bretone, per non per non svelarne elementi indispensabili ci si limita ad indicare i principali.

George Dupin

George Dupin si potrebbe definire il classico parigino benestante, avvezzo agli agi della grande città ed amante della buona cucina e del buon vino.

Dopo alcune controversie di carattere amministrativo, viene trasferito in Bretagna, dove risiede da ormai cinque anni e dove – dopo le difficoltà iniziali – sembra essersi ben adattato. Un unico aspetto del suo nuovo ambiente sembra ancora turbarlo profondamente: Dupin nutre una profonda avversione per il mare. Detesta navigare. Ciononostante, le indagini in cui si trova coinvolto lo portano sempre a contatto con l’elemento marino, che è anche strettamente connaturato alla Bretagna stessa.

Un’altra peculiarità che contraddistingue la personalità del commissario risiede nel suo metodo di conduzione delle indagini, non sempre ben accetto dai suoi superiori. Dupin, infatti, non è un uomo da scrivania e preferisce operare e coordinare il lavoro dei suoi collaboratori direttamente dai luoghi in cui i fatti sono avvenuti. Questo gli consente di fermarsi nei locali più caratteristici e di gustare le prelibatezze che la cucina del posto offre.

Era ottimo, sostanzioso e dal sapore intenso. Sapeva di acque agitate, il carattere dell’isola, in contrasto con la carne morbida e delicata dell’astice. Un mix tanto incredibile quanto meraviglioso, E poi c’era quel vino bianco fresco. Gioia pura.

La squadra di Dupin

Accanto a Dupin, vi sono i suoi più fedeli collaboratori: in primo luogo gli ispettori Kadeg, disinvolto e zelante e Riwal, appassionato cultore di storie e leggende locali. Insieme all’ufficiale della polizia marittima, Kireg Goulch e all’efficiente assistente Nolwenn, tutti faranno la loro parte al fianco dell’ispettore.

Molto probabilmente, come sempre la sua assistente sapeva già tutto. Dupin aveva rinunciato da tempo a cercare di scoprire come, da chi e quando Nolwenn ricevesse le informazioni, e aveva persino preso in considerazione il ricorso a modalità telepatiche, ad abilità druidiche.

Giudizio

Questo romanzo di Jean-Luc Bannalec, Marea bretone è una lettura coinvolgente e ricca di ironia. Come accennato sopra, attraverso le sue pagine si viene proiettati in un’atmosfera di vacanza grazie alle suggestioni dei paesaggi e della cucina e alle notazioni storiche ed etnografiche che l’Autore riesce a ricreare.

L’unico punto debole è rappresentato dal finale che, pur sfociando nell’individuazione della persona responsabile dei delitti, non risulta del tutto esaustivo, lasciando aperta la possibilità ad ulteriori sviluppi.

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Consigliato a

Il romanzo di Jean-Luc Bannalec, Marea bretoneè consigliato in primo luogo a chi desidera leggere un libro giallo rilassante e piacevole. Anche chi ama il mare, la storia e le atmosfere della Bretagna potrebbe trovare gradevole questa lettura (con l’avvertenza che la navigazione trattata nel libro avviene sempre a bordo di unità a motore).

Letture alternative che potrebbero interessarti

  • Per chi apprezza i libri gialli ambientati in scenari suggestivi è sicuramente indicata la lettura di romanzi come quelli, notissimi, di Andrea Camilleri, raccolte nella collana delle indagini del commissario Montalbano.
  • In aggiunta è possibile accostarsi anche alla serie di gialli scritti da M.C. Beaton, ambientati in una delle regioni più suggestive dell’Inghilterra, le Cotwold Hills e che hanno come protagonista un’investigatrice, Agatha Raisin, dal carattere piuttosto spigoloso ed anticonvenzionale. In questo blog è disponibile la recensione del libro “Agatha Raisin e la casa infestata”.

Fonti e citazioni

La foto piccola è di Michel da Pixabay.

La casa editrice Neri Pozza (https://neripozza.it/) è stata fondata nel 1946 dall’omonimo scrittore. Appartenente al Gruppo editoriale Athesis, è recentemente divenuta una S.P.A. A partire dagli anni ’50 è una delle più vivaci protagoniste del panorama editoriale italiano. Pur rimanendo fedele alla sua vocazione originaria – focalizzata sulla letteratura e sulla saggistica di qualità – questa casa editrice si è spinta anche alla ricerca delle nuove tendenze della narrativa internazionale.

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