Lian Hearn, Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori [recensione]

Consigli sui libri da leggere

Non sai che libro leggere? Se ti affascinano le suggestioni del Sol Levante e sei alla ricerca di una lettura avvincente dal sapore epico nella quale immergerti completamente, questo articolo fa al caso tuo. Il romanzo di Lian Hearn, Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori, è un libro di ispirazione fantasy, ambientato nel Giappone feudale.

I protagonisti di questa storia – uomini e donne – seguono i canoni estetici, i codici e i rituali giapponesi antichi.

Le vicende si svolgono in luoghi in larga parte immaginari e collocati in un’epoca imprecisata, senza che vi sia corrispondenza con gli avvenimenti storici reali.

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Libro recensito

Lian Hearn, Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori, Edizioni e/o, anno 2020, pagine 348.

Altre informazioni

Romanzo fantasy, disponibile al momento in versione e-book (lo puoi trovare qui).

Lian Hearn è uno pseudonimo. Il vero nome dell’Autrice è Gillian Rubinstein.

La traduzione italiana è a cura di Laura Serra.

Il titolo originario è: Across the Nightingale Floor. Tales of the Otori.

Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori è il primo della serie di Lian Hearn. Di recente pubblicazione in Italia, ha già venduto più di 5 milioni di copie in tutto il mondo.

L’ambientazione del libro

Lian Hearn ne Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori riproduce i contrasti e le vicissitudini dei clan nobiliari (e di altri gruppi sociali) dominanti nel periodo feudale in un’area del Giappone denominata «le tre terre».

I richiami di pura fantasia

Come rimarcato dall’Autrice, trattandosi di un’opera di carattere immaginario, ad eccezione delle città di Hagi e Matsue, non vi è corrispondenza con gli effettivi luoghi geografici del Giappone né con precisi eventi storici.

I riferimenti reali

I riferimenti culturali, legati ai costumi e alle tradizioni giapponesi, e le descrizioni dei paesaggi, della flora e della fauna sono invece abbondanti.

castello di Matsue Giappone
Giappone, castello di Matsue (foto di mahler003, Pixabay).
Il castello di Matsue è di epoca feudale e si trova nella prefettura di Shimane.

Una curiosità architettonica

Una nota curiosa riguarda una peculiarità architettonica nota col nome di uguisubari, i pavimenti che cinguettano come usignoli. Questo tipo di pavimentazione, largamente citata nel libro, non è un’invenzione letteraria perché in Giappone ne esistono diversi esemplari realizzati, a scopo difensivo, attorno a svariati templi e residenze di rango. Alcuni di essi, come osserva la stessa Autrice, si trovano a Kyoto nel castello Nijo e nel tempio Chion-in.

Digitando sui motori di ricerca i termini “nightingale floor”, è possibile ascoltare il suono prodotto da questi pavimenti, il cui cigolare, ricorda effettivamente il canto degli uccelli.

Credevo di essere l’unico a sapere che le case cantano. Ormai ascoltavo da mesi quella di Shigeru: avevo sentito la sua musica assopirsi nei mesti toni invernali e risvegliarsi in quelli primaverili, e ascoltato le travi e le pareti restringersi per il freddo, piegarsi sotto la neve, espandersi di nuovo per il caldo. Ora il suo canto sarebbe stato ancora una volta umido di pioggia.

Le componenti sociali descritte nel libro

La società descritta da Lian Hearn ne Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori riflette grossomodo la situazione esistente in Giappone nel periodo feudale, caratterizzato dalla presenza di signori della guerra e famiglie di feudatari in perenne contrasto tra loro.

Poiché i protagonisti della saga appartengono a diverse formazioni sociali, prima ancora di elencarli, è quindi opportuno soffermarsi sui clan e gli altri gruppi etnico-sociali citati nel libro.

I clan

Otori

Nella regione delle tre terre, il clan degli Otori domina sul territorio centrale, la cui capitale è la città fortificata di Hagi [Hagi è una cittadina realmente esistente che si affaccia sul mare. Si trova nel Giappone Sud Occidentale ed appartiene alla Prefettura di Yamaguchi N.d.R.].

Dopo essere stati sconfitti nella battaglia di Yaegahara, gli Otori hanno dovuto scendere a compromessi e negoziare la pace con il clan nemico dei Tohan, cedendo loro porzioni dei loro feudi ed acconsentendo al trasferimento come ostaggi di alcuni giovani membri delle famiglie affiliate presso i feudatari rivali. Vi è disaccordo tra i membri dei clan circa la politica da seguire con i Tohan.

Il loro stemma riproduce le fattezze di un airone.

Tohan

Dedito unicamente all’arte della guerra, il clan dei Tohan è stato a lungo rivale degli Otori. Il loro stemma è rappresentato da una triplice foglia di quercia.

In seguito alla battaglia di Yaegahara, vinta anche grazie ad espedienti non proprio onorevoli, i Tohan hanno iniziato la loro espansione nelle terre circostanti vessando i rispettivi abitanti con pesanti tributi e sanzioni crudeli.

La loro capitale è la città fortificata di Inuyama, che ha subito una intensa trasformazione urbanistica allo scopo di proiettare sulla dinastia dei Tohan il senso di potenza da essi bramato ed infondere nei visitatori maggior soggezione.

Seishuu

Il clan dei Seishuu è signore delle terre dell’Ovest ed è oggetto delle mire espansionistiche dei Tohan. Alcuni degli stemmi della casata riproducono, rispettivamente, una vetta racchiusa in un cerchio (stemma dei Maruyama), il fiume bianco (stemma degli Shirikawa) e il sole al tramonto (stemma dei Seishuu).

Le principali famiglie di questo clan sono tra loro alleate, anche se non tutte hanno la stessa forza di negoziazione nei confronti dei Tohan. Tra le varie capitali, le più rilevanti sono le città fortificate di Kumamoto e Maruyama.

La tribù e gli altri gruppi etnici

Estranei ai clan vi sono altri raggruppamenti etnici.

  • La tribù è composta da diverse famiglie i cui membri sono tutti accomunati dal fatto di avere delle doti speciali che li rendono preziosi – ma anche assai temuti – agli occhi dei rappresentanti dei clan.

Le cinque famiglie della Tribù esistono da sempre. Esistevano da prima dei nobili e dei clan. Risalgono a un’epoca in cui la magia contava più della forza delle armi e gli dei vivevano ancora sulla terra.

  • Tra le altre componenti sociali vi sono gli abitanti di Mino, un isolato villaggio di montagna i cui abitanti, appartenenti alla religione degli Occulti, praticano la pace e la tolleranza. La loro totale avversione per la guerra e la violenza li rende particolarmente invisi ai Tohan, che progettano di farne oggetto di pulizia etnica.

Tutti, nel villaggio, volevano bene a mia madre. Sebbene fosse una Occulta, non era una fanatica; si limitava ad accendere l’incenso nel santuario e a portare le offerte al dio della montagna.

Di cosa tratta questo libro: la trama

Nel complesso, Lian Hearn ne Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori riproduce le lotte di potere del periodo feudale e i complessi rituali sociali e religiosi in uso nel Sol Levante. In questo contesto di lotte per la supremazia spicca però anche la passione amorosa, che funge da elemento portante ed unificante dell’intera vicenda.

I protagonisti

Come accennato sopra, i protagonisti della saga sono uomini e donne appartenenti a clan ed agglomerati sociali molto differenti tra loro. Tra essi si ricordano:

Takeo

Takeo è il protagonista principale del libro. Nato in un piccolo villaggio di montagna, sarà costretto dagli eventi a fuggire e ad assumere una nuova identità. Troverà rifugio presso il clan degli Otori dove avrà modo di ricevere un’educazione adeguata al suo nuovo rango. Giovanissimo, si trova a dover fronteggiare eventi e situazioni per lui inimmaginabili. Nel corso della sua esistenza apprenderà molti segreti sulle sue origini e sui suoi peculiari talenti e sarà costretto a fare delle scelte dolorose.

Gli Occulti dicono che si rinasce attraverso l’acqua, ma io ero rinato attraverso una spada.

Otori Shigeru

Shigeru è un uomo giovane. Divenuto il legittimo erede del clan Otori, si caratterizza per il temperamento riflessivo e l’animo nobile, dietro al quale si celano l’orgoglio ferito e il desiderio di rivalsa nei confronti di chi ha arrecato tanti lutti e dolori alla sua famiglia. Pur essendo abituato a praticare l’arte della guerra fin da bambino, si interessa anche di arte e di agricoltura, che ritiene indispensabili per migliorare il benessere del suo popolo.

«La morte arriva all’improvviso e la vita è breve ed effimera. Nessuno può cambiare questa realtà né con le preghiere né con gli incantesimi. I bambini ne piangono. Gli uomini e le donne, invece, sopportano». Udii la sua voce incrinarsi nel pronunciare l’ultima parola e capii che anche lui era addolorato come me. Lo guardai: aveva il viso impassibile, ma gli occhi umidi. Io sapevo per chi piangevo, ma non osai chiedere per chi piangesse lui.

Lida Sadamu

Lida Sadamu è più anziano di Shigeru ed è il signore del clan dei Tohan. Spietato e crudele, Lida è animato da una inestinguibile sete di potere che lo porta a tessere trame e a perpetrare violente ritorsioni belliche. Il desiderio di uccidere il rivale Shigeru è acuito dalla popolarità di cui gode quest’ultimo.

Coperto da un’armatura nera e da un elmo ornato di corna, aveva l’occhio acuto de cacciatore di cervi e una barbetta nera intorno alla bocca crudele. Gli occhi penetranti incrociarono i miei e capii subito due cose: quell’uomo non temeva nulla né in cielo né in terra e uccideva per il gusto di uccidere. Ora che, con la spada in pugno, mi aveva puntato non avevo più speranza.

Maruyama Naomi

Signora del feudo dei Maruyama, Naomi è una donna affascinante, non più giovanissima ma ancora desiderabile. Vedova e madre di una figlia che è stata costretta a cedere in ostaggio, è segretamente legata a Shigeru.  Pur consapevole di godere di una posizione del tutto privilegiata, Naomi sa bene che il potere di cui gode poggia su basi precarie e quindi si sforza di mantenere un atteggiamento equilibrato per preservare i delicati equilibri geopolitici tra i vari clan.

Tutto, in lei, faceva pensare a una principessa: aveva la pelle bianca come la neve e un manto di serici capelli neri lunghi fino a terra. Avvolta in una veste la cui fantasia di peonie rosse e rosa spiccava sul grigio, l’avorio e i crema di fondo, emanava forza e compostezza. Evocava la calma di un lago profondo di montagna e, insieme, l’acciaio temprato di Jato la spada serpente.

Shirakawa Kaede

Kaede è figlia adolescente di un feudatario della famiglia Shirakawa ed è imparentata con Maruyama Naomi. Ceduta in ostaggio giovanissima a una famiglia di nobili legati ai Tohan, vivrà un’infanzia travagliata e, in seguito, sarà oggetto di pressioni finalizzate al perfezionamento degli accordi di pace tra i vari clan. A dispetto del carattere timido e introverso, sarà sorretta da una forza d’animo che le riserverà molte sorprese.

Kaede soppesò con cura tutte le ipotesi, conscia che anche il particolare più insignificante aveva la sua importanza per una che, come lei, di potere ne aveva pochissimo.

Muto Kenji

Kenji è un membro qualificato della Tribù che diverrà maestro di Takeo. Le sue doti si compensano con il carattere ambiguo, poco incline all’ascetismo ma non privo di debolezze umane.

Non aveva l’aria del mercante o del guerriero, ma neanche dell’artigiano. Non capivo chi fosse e il sesto senso mi suggeriva che era probabilmente molto pericoloso. C’era però in lui qualcosa che mi affascinava.

Consigliato a

Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori di Lian Heart è un libro fortemente contrassegnato dai canoni estetici e narrativi orientali, nipponici in particolare. La visione del mondo per cui tutto o nulla è come appare si dispiega attraverso la contemplazione della natura e della sua variegata semplicità, lo scorrere implacabile delle cose, il senso di transitorietà, la forza spirituale che può esprimersi attraverso la rinuncia. Pertanto è consigliato soprattutto ai giovanissimi e:

  • a chi ama le atmosfere e le suggestioni dell’Oriente e, in particolare, del Giappone;
  • agli appassionati/e di storie avventurose e/o di ispirazione fantastica;
  • per chi desidera evadere leggendo un libro capace di trasportare il lettore in un’altra dimensione;

Giudizio

Pur nella semplicità della trama, che riproduce alcuni tipici cliché narrativi tipici orientali, Il canto dell’usignolo. La saga degli Otori di Lian Hearn assolve alla principale funzione di un romanzo: coinvolgere il lettore immergendolo totalmente nella storia.

È un libro che non si riesce a smettere di leggere e che fa venire la voglia di scoprire come va a finire.

La scrittura è fluida e nitida, i personaggi sono delineati attraverso pochi tratti essenziali, le descrizioni dei paesaggi naturali sono vivide e delicate. È un libro ben scritto; l’Autrice. Lian Hearn ha il dono di riuscire a descrivere compiutamente anche le scene più scabrose senza mai scadere nella volgarità.

Sarebbe stato sempre così, pensai, estate dopo estate, inverno dopo inverno; la luna sarebbe tramontata sempre a ponente, restituendo la notte alle stelle e le stelle, nel giro di una o due ore, si sarebbero arrese al fulgore del sole.

Letture alternative che potrebbero interessarti

Se l’Asia ti affascina e ti piacciono le saghe ambientate in periodi lontani e radicate nel mito, allora potresti leggere Il palazzo delle illusioni di Chitra Banerjee Divakaruni.

Se invece preferisci leggere una storia ambientata in Europa nell’epoca feudale (medievale e tardomedievale), potresti provare i libri di:

  • Antonio Scurati, Il rumore sordo della battaglia
  • Elizabeth Chadwich, La regina ribelle, il romanzo di Eleonora d’Aquitania (puoi leggere la recensione su questo blog).
  • Adriana Assini, Agnese, Una Visconti (puoi leggere la recensione su questo blog).

Fonti e citazioni

La foto piccola è di mahler003, da Pixabay.

Le edizioni e/o sono state fondate a Roma nel 1970. Questa casa editrice ha iniziato a pubblicare libri dei paesi dell’Est Europa e, successivamente, ha espanso i suoi orizzonti anche ad Ovest, includendo la narrativa americana ed europea. Negli ultimi anni, la passione per le contaminazioni culturali e di generi, ha spinto i fondatori di e/o a spingersi verso il Medio e l’estremo Oriente e a farsi promotori del progetto Europa Editions, per offrire ai lettori anglofoni la possibilità di accedere alla letteratura europea. https://www.edizionieo.it/

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