Elizabeth Chadwick, La regina ribelle. Il romanzo di Eleonora d’Aquitania [recensione]

Consigli sui libri da leggere

Non sai che libro leggere? Se cerchi un romanzo storico con una protagonista femminile realmente esistita, allora il romanzo di Elizabeth Chadwick, La regina ribelle fa al caso tuo.

Questo libro si sofferma sulla vita e, soprattutto, sul carattere di Eleonora d’Aquitania, che visse in Europa nel XII secolo e fu due volte regina.

Una donna dalla forte personalità che seppe imporsi in un’epoca – il Medioevo – in cui le donne, a dispetto dei canoni dell’amor cortese, erano profondamente limitate nella vita sociale e in molte occasioni erano ridotte al silenzio e all’obbedienza.

Libro recensito

Elizabeth Chadwick, La regina ribelle. Il romanzo di Eleonora d’Aquitania, Ed. Tre60, 2018, 512 pagine.

Altre informazioni

Romanzo storico, disponibile in versione cartacea ed e-book (lo puoi trovare qui).

Di cosa tratta questo libro – trama

Elizabeth Chadwick con La regina ribelle ripercorre le vicende della vita di Eleonora d’Aquitania (Bordeaux 1122 – Fontevrault 1 aprile 1204). Duchessa di Aquitania e Guascogna e contessa di Poitiers, divenne due volte regina: prima di Francia (dal 1137 al 1152) e poi di Inghilterra (dal 1154 al 1189).

Figlia primogenita del duca di Aquitania, Guglielmo X, Alienor riceve l’educazione dei nobili dell’epoca.

Oltre ad imparare a leggere e scrivere (anche in latino), a quel tempo era necessario conoscere la musica, la letteratura e la matematica. Inoltre era anche indispensabile saper cavalcare e conoscere la tecnica e le regole della caccia.

Da bambina, per volontà del padre che ha scorto in lei qualità non comuni, Alienor viene educata a esercitare le sue migliori facoltà per poter essere in grado di amministrare il feudo che, in mancanza di eredi maschi, le toccherà in eredità.

Fin dalla prima infanzia era stata educata a pensare e a regnare. Le lezioni di filatura e di tessitura, le delicate attività femminili, non erano state che lo sfondo di una formazione più seria, basata su studio e idee. Suo padre amava vederla adornata di abiti e gioielli sfarzosi, approvava i passatempi donneschi e la femminilità; ma l’aveva anche trattata come un figlio maschio mancato.

Il contesto socio-culturale descritto nel libro

La corte d’Aquitania nel XII secolo è una delle più fastose e raffinate d’Europa. Qui, com’è noto, è sorta l’estetica dell’amor cortese, tipica rappresentazione del concetto di amore medievale, nato come forma poetica in lingua d’Oc e successivamente diffusasi in tutto il continente.

Alla morte del padre, deceduto durante il pellegrinaggio a Santiago de Compostela, Alienor gli succede alla guida dell’Aquitania. Le norme del tempo, tuttavia, prevedono l’ipotesi della reggenza solo in via temporanea. Essendo donna, deve contrarre matrimonio in modo da trasmettere al marito e, successivamente, ai figli maschi, la titolarità dei feudi e delle sue terre.

Nascere donna significava infatti, nel Medioevo, essere un mero oggetto di aspre contese da parte degli eventuali pretendenti. Una lotta che non escludeva il ratto e il matrimonio forzato.

Non puoi andare a Parigi, perché la tua mano è un premio ambito e finché non sei sposata gli uomini tenteranno di appropriarsi di te per i loro scopi.

Per questi motivi, prima di partire per il pellegrinaggio, Guglielmo d’Aquitania, dopo aver soppesato tutte le implicazioni della questione, stabilisce che la figlia primogenita andrà in sposa a Luigi, figlio ed erede del re di Francia, Luigi VI.

L’ipotesi di dare Alienor in moglie a un suo feudatario comporta infatti il rischio di aspre e sanguinose guerre intestine tra gli altri feudatari, mentre la scelta della Francia appare, al momento, come un male minore.

«State affidando le vostre figlie ai francesi» disse Gofrid. «Non è altrettanto pericoloso? Per evitare i cani selvatici che si aggirano attorno al gregge, invitate i leoni nell’ovile?» «Anche Alienor è una leonessa» replicò Guglielmo. «Rispondere alle sfide è nel suo sangue. È stata educata a tal fine, e ha ottime abilità, come voi ben sapete».

Anche da parte francese, l’unione è dettata dalle preoccupazioni di carattere geopolitico tipiche del periodo feudale.

Un destino imposto

Alienor si trova così, all’età di tredici anni, ad affrontare il dolore della morte del padre e, contemporaneamente, ad apprendere la notizia del suo imminente matrimonio [all’epoca questa era l’età media delle fanciulle da marito N.d.R.].

Nessuno si era premurato di dirglielo, come se non fosse altro che un pacco prezioso da trasferire di mano in mano. Cosa ci avrebbe guadagnato a essere signora di tutte quelle terre, se poi la consegnavano ai francesi su un piatto d’argento? Si sentì ferita e tradita.

La sua prima reazione è, d’impulso, la ribellione. Alienor è però anche una persona che è stata educata per affrontare sfide difficili e per esercitare il potere. Ha le doti e il carisma di un capo. Soprattutto è ambiziosa. Quindi accetta, anche se avrebbe preferito sposare un Aquitano.

Suo padre ha disposto diversamente pensando che in questo modo diventerà regina, realizzando pienamente il potenziale che lui aveva intravisto in lei.

Il (futuro) re di Francia

Anche Luigi, il promesso sposo, non è entusiasta all’idea di contrarre matrimonio con una sconosciuta. Pure suo padre, Re Luigi VI, in punto di morte gli ha comunicato la decisione, dettata ugualmente da ragioni politiche.

Acquisire i feudi di Aquitania e Poitou accrescerebbe il prestigio della casa regnante e, al contempo, contribuirebbe a ridimensionare le ambizioni di Goffredo, conte d’Angiò. Determinato a conquistare il ducato di Normandia, quest’ultimo è infatti interessato a combinare la stessa unione tra Alienor e suo figlio.

Vostro padre desidera che conduciate un esercito a Bordeaux per mettere in sicurezza la regione e per sposare la maggiore delle due figlie. Attualmente la ragazza è sotto sorveglianza nel Palazzo dell’Ombrière e l’arcivescovo attende il vostro arrivo.

Entrambi i giovani sanno di doversi sacrificare per la ragion di Stato. A differenza di Alienor, Luigi ha però ricevuto un’educazione finalizzata alla carriera ecclesiastica e solo successivamente alla morte del fratello primogenito il padre l’ha designato a succedergli al trono. Tale circostanza è destinata ad influire sulla vita di entrambi.

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Arcachon, Nuova Aquitania. Foto di Christophe Boulesteix, Pixabay.

Le trame e la politica

In questo contesto viene celebrato il primo matrimonio. La duchessa di Aquitania si trova proiettata in un ambiente del tutto nuovo, completamente diverso da quello in cui è cresciuta. Deve imparare a valutare la qualità delle persone che circondano il suo consorte e, soprattutto, deve essere in grado di capire chi le sarà amico e chi nemico.

Sarà una guerra che dovrà combattere dosando sapientemente le sue doti politiche con le uniche armi che sembrano esserle concesse, quelle “femminili”.

Il libro racconta le vicissitudini legate al primo matrimonio col Re di Francia e le circostanze che porterano Alienor – dopo diversi anni e molte tribolazioni – a sposarsi nuovamente e a divenire nuovamente regina, ma di Inghilterra.

Ora che l’Aquitania non sarebbe più stata unita alla Francia, doveva trovare nuove strategie e politiche per sopravvivere.

Consigliato a

Questo è un libro adatto a tutti, anche se probabilmente piacerà più alle donne.

Le vicende esplorate nel libro sono raccontate da un’ottica soprattutto femminile che mira anche a mettere in risalto le limitazioni della condizione delle donne.

Elizabeth Chadwick in La regina ribelle pone inoltre in luce le profonde differenze (non solo caratteriali) tra i protagonisti maschili che popolano il libro.

Giudizio

Gli eventi della vita di Alienor sono riportati in una prosa scorrevole e coinvolgente, che fa quasi sembrare questo libro un romanzo d’avventura in cui si spazia dall’Europa fino al Medio Oriente, passando per il Mediterraneo.

Quindi è una lettura piacevole, appassionante e mai noiosa dalla quale si traggono molti spunti interessanti sulla vita dell’epoca e su avvenimenti storici come la seconda Crociata [1147-1150 d.C. N.d.R.].

È un libro che merita di essere letto.

I retroscena

Nel libro si descrivono anche i retroscena di eventi meno noti, come ad esempio, le trame ordite dai sovrani bizantini o la rete di alleanze che condizionava anche la sicurezza dei viaggi per mare e per terra.

Allo stesso modo l’autrice si sofferma anche sui condizionamenti del potere religioso – e, soprattutto, dei vari esponenti che lo esercitavano – sulla vita sociale e politica dell’epoca.

Questo romanzo storico però regala soprattutto scorci sulla condizione femminile nel Medioevo e suggerisce che, dietro all’immagine edulcorata dell’amor cortese, le donne non godevano di effettiva libertà decisionale. Esse – Alienor stessa non sembra fare eccezione – potevano solamente tentare di ritagliarsi uno spazio all’interno del perimetro, più o meno angusto, che veniva loro concesso.

Come accennato sopra, inoltre nel libro si descrivono le circostanze in  base alle quali le donne potevano divenire oggetto di appropriazione (nel senso di apprensione fisica) da parte dell’aspirante marito, che da esse ereditava la terra.

Ulteriori riflessioni

La lettura del libro di Elizabeth Chadwick, La regina ribelle sembra suggerire che il feudo sia stato un’istituzione in grado di trascendere e giustificare ogni cosa, comprese regole discutibili e “medievali” come i matrimoni combinati. Regole cui sia i maschi che le femmine dovevano sottostare e la cui rigidità poteva però subire temperamenti proprio in base al sesso o ad altre circostanze (come un appoggio “dall’alto” o il fatto di avere la fortuna di relazionarsi con qualcuno in grado di riconoscere il valore individuale e di promuoverlo).

Un’ulteriore considerazione riguarda lo strumento fondamentale che, al di là del suo carattere straordinario, ha permesso ad Alienor di essere sempre padrona della situazione e di prendere saldamente in mano le redini del suo destino. Il riferimento è, ovviamente all’educazione completa (e non solo “di genere”) che le è stata impartita. Anche in tal caso, la lettura del libro sembra porre l’accento sul fatto eccezionale di tale concessione: è stata infatti la volontà paterna a fornirle le prime armi con cui competere.

Letture alternative che potrebbero interessarti

Se ti piacciono i romanzi storici con protagoniste donne, allora ti consiglio la lettura del romanzo di Aline Kiner, La notte delle beghine (la recensione la trovi su Foemina blog: clicca qui per leggerla).

Anche questo romanzo è ambientato in Francia nel Medioevo (e, per la precisione, tra il 1310 e il 1314).

Fonti e citazioni

Tre60 (http://www.tre60libri.it/ ) è una casa editrice – il marchio editoriale è di TEA – che propone titoli diversificati, pensati per un pubblico vasto ed eterogeneo.

La foto piccola è di CHRISTOPHE BOULESTEIX (https://pixabay.com/it/users/chrisbx-5746414/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=2447557), da Pixabay (https://pixabay.com/it/).

 

 

 

 

 

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