Consigli sui libri da leggere
Non sai che libro leggere? Se ti piacciono i classici della letteratura e della poesia antica greca e cerchi un libro che offra una nuova prospettiva, potresti provare il romanzo di Natalie Haynes, Il canto di Calliope.
Ambientato all’epoca della Guerra di Troia, Il canto di Calliope rievoca le vicende di quel periodo attraverso la voce delle donne che furono protagoniste delle vicende che Omero celebra nell’Iliade e nell’Odissea e che anche altri importanti autori successivi (come Euripide, Eschilo, Virgilio ed Ovidio) commemorano nelle loro opere.
In questo romanzo tuttavia la prospettiva è femminile.
Quando finisce una guerra, gli uomini perdono la vita. Le donne perdono tutto il resto.
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Libro recensito
Natalie Haynes, Il canto di Calliope, Sonzogno Editori, anno di edizione (in Italia) 2021, 384 pagine.
Altre informazioni
Questo romanzo è disponibile sia in versione cartacea che in formato e-book (lo puoi trovare qui)
Il titolo originario è: A Thousand Ships.
La traduzione è a cura di Monica Capuani.
Natalie Haynes è una scrittrice e giornalista inglese. Di formazione classica, ha pubblicato altri romanzi e saggi ambientati nel mondo antico. Nel 2019 The Times e The Guardian hanno annoverato Il canto di Calliope tra i migliori libri da leggere.
L’ambientazione del libro
Il libro di Natalie Haynes, Il canto di Calliope è ambientato nei diversi luoghi in cui sono state ambientate le vicende anteriori, contemporanee e successive alla guerra di Troia.

Gli avvenimenti descritti nel romanzo quindi si svolgono tra la Grecia, il Mediterraneo e l’Asia Minore. Quest’ultima è quella zona dell’Anatolia [regione dell’Asia Occidentale che fa parte della Turchia N.d.R.] situata all’ingresso di quello che oggi si chiama Stretto dei Dardanelli e che invece anticamente veniva chiamato Ellesponto.
Di cosa tratta questo libro
Come già accennato sopra, Natalie Haynes ne Il canto di Calliope descrive situazioni e vicende avvenute prima, durante e dopo la guerra di Troia.
Quanto tempo impiegava un uomo a navigare da Troia alla Tessaglia, tagliando per l’Isola di Lemno prima di attraversare lo scuro Egeo e abbracciare la costa di Eubea, dentro al golfo di Pagaseo?
Le protagoniste
Nel romanzo di Natalie Haynes, Il canto di Calliope le protagoniste sono soprattutto le donne. Attraverso la loro voce i personaggi maschili, anche quando rivestono ruoli di primaria importanza nei poemi omerici (come ad esempio Priamo, Ettore, Agamennone, Menelao, Ulisse), divengono dei comprimari e, talvolta degli antagonisti.
In questa sede ci si limiterà ad elencare le sole protagoniste principali.
Calliope
Calliope è la musa della poesia narrativa. [Le Muse erano divinità secondarie della mitologia greca. Figlie di Zeus e di Mnemosine, queste divinità benefiche avevano il dono di esternare l’arte attraverso il loro canto. Secondo la tradizione erano nove, ciascuna delle quali dedita ad una forma specifica di arte N.d.R.].
Come i poeti e i letterati antichi menzionavano le Muse nelle loro opere per trarne ispirazione, così Omero la invoca nei suoi poemi. Nel libro, l’Autrice Natalie Haynes, raffigura Calliope intenta a replicare alle richieste del poeta, al quale però non risparmia critiche.
Non gli sto offrendo la storia di una donna durante la guerra di Troia, gli sto offrendo la storia di tutte le donne di quella guerra. Be’, quasi tutte (non ho ancora deciso riguardo a Elena. Lei mi dà sui nervi).
Cassandra
Figlia di Ecuba e di Priamo, Cassandra è una sacerdotessa troiana dotata del dono della divinazione. Secondo una leggenda, riceve il dono della preveggenza proprio dal dio Apollo. Quest’ultimo, respinto da Cassandra, la punisce condannandola a rimanere inascoltata.
Proprio a causa della capacità dimostrata nel prevedere i fatti terribili che interesseranno la città di Troia, Cassandra verrà emarginata ed ignorata. Dopo la caduta della città diverrà schiava di Agamennone.
Cassandra si strinse nelle spalle sforzandosi di non urlare. Tremava tutta per la voglia di gridare che lei l’aveva detto cento, mille, diecimila volte. E che nessuno di loro era mai stato a sentirla, neanche per un istante. Non avevano ascoltato, non avevano saputo capire, mentre lei non vedeva altro che il futuro, in continuazione, per sempre.
Pentesilea
Figlia del dio Ares e di Otrere, Pentesilea è regina delle Amazzoni [un popolo di donne guerriere che abitavano la regione della Scitia, nell’Asia Minore N.d.R.].
In seguito alla morte di Ettore, le Amazzoni scenderanno in guerra in difesa dei Troiani. Dopo essersi distinta in battaglia per numerosi atti di valore, Pentesilea cadrà per mano di Achille.
Le Amazzoni erano splendidi gioielli del montagnoso Nord, che brillavano in quelle pianure. Avrebbero difeso una città su cui nessuna di loro, fino al giorno prima, aveva mai posato gli occhi, e avrebbero protetto donne e bambini che non avevano mai conosciuto.
Ifigenia
Ifigenia è la giovane figlia di Agamennone, re di Argo, e di Clitennestra. Nell’imminenza della guerra, la flotta greca è pronta a salpare dal porto di Aulide, nella regione della Beozia.
Secondo le leggende del ciclo troiano, Agamennone però uccide una cerva sacra alla dea Artemide, suscitando le ire della dea, la quale, come punizione, investe la flotta di un vento contrario che le impedisce di salpare.
L’indovino Calcante, interrogato sul da farsi, risponde che, per ammansire la dea, Agamennone deve sacrificarle la figlia.
Per convincere Clitemnestra a consegnare la figlia e a recarsi sul luogo scelto per la terribile cerimonia, si ricorre così ad un inganno. Il pretesto è quello della celebrazione del matrimonio tra la giovane ed Achille.
Secondo alcune leggende, sull’altare del sacrificio, la dea Artemide avrebbe sostituito la giovane con una cerva e l’avrebbe poi portata con sé in Tauride per farne una sua sacerdotessa.
Aveva i capelli scuri pettinati con la scriminatura al centro, e le ciocche fissate saldamente alla cute prima di sciogliersi in una cascata di riccioli. Le scendevano lungo la schiena, e sapeva che l’abito nunziale color zafferano li avrebbe messi perfettamente in risalto. Eppure nessuno dei soldati che vedeva le prestava la propria attenzione. Avevano tutti così paura del suo sposo da non rendere omaggio a una principessa, una principessa che sedeva con tanta grazia nel sole del pomeriggio?
Clitennestra
Sorella della celebre Elena, Clitemnestra è moglie di Agamennone e regina di Micene. È una donna estremamente volitiva.
La morte della figlia Ifigenia, per mano di Agamennone, produce in lei un dolore lacerante ed un rancore furioso nei confronti del marito che l’ha ingannata così crudelmente.
La sua vendetta sarà terribile e pianificata nei minimi dettagli.
Clitennestra all’inizio non si era riproposta di assassinarlo. Per un paio d’anni aveva pregato ogni giorno che restasse ucciso in guerra, e pregava che morisse di una morte ignominiosa.
Andromaca
Andromaca è figlia del re di Tebe Ipoplacia [un’antica città della Cilicia, una regione dell’odierna Anatolia N.d.R.]. I poemi omerici la celebrano soprattutto perché è la moglie di Ettore, il più valoroso e nobile dei Troiani. In guerra perde l’amato marito, per mano di Achille, e il figlioletto Astianatte.
Quest’ultimo viene ucciso dal figlio di Achille, Neottolemo, il quale, per evitare che la stirpe del re Priamo abbia una discendenza, lo getta dalle mura di Troia in seguito alla presa della città da parte dei greci.
Dopo la distruzione e il saccheggio di Troia, Andromaca, come bottino di guerra, diviene schiava di Neottolemo con il quale si imbarca alla volta dell’Epiro.
Muoveva la spola su e giù attraverso i fili dell’ordito, distendendo dolcemente la trama per non tirare gli orli, spingendo in alto ogni fila completata per non lasciare vuoti. La regolarità del lavoro, la percezione dei fili tra le dita, la calma forzata con cui girava la spola: tutto ciò la aiutava a respirare, e ad assegnare un nome a quello che provava.
Penelope
Penelope è forse uno dei personaggi più conosciuti dei poemi omerici. Soprattutto è considerata il simbolo per antonomasia della fedeltà femminile. Moglie di Ulisse, re di Itaca, Penelope attende il ritorno del marito per venti anni.
Mentre cresce da sola il figlio Telemaco, grazie alla sua accortezza, che nulla ha da invidiare all’astuzia del marito, tiene a bada i proci, nobili pretendenti alla sua mano, desiderosi di divenire re al posto dell’assente Ulisse.
Nel frattempo Ulisse, inviso al dio Poseidone, è costretto a vagare a lungo per il Mediterraneo prima di riuscire a fare ritorno a casa. Come racconta il poeta Omero, alla fine, con uno stratagemma uccide i proci e si ricongiunge alla moglie.
Il ritratto che Natalie Hayes fa di Penelope è quello di una donna amareggiata e disillusa, nell’atto di comporre lettere immaginarie al marito ripercorrendo, con struggimento ed ironia, tutte le avventure dello sposo.
Sette anni di silenzio significano che quasi tutti gli itacensi sono sicuri che sei morto. Io mi scopro incapace di accettare che tu sia morto, ma altrettanto incapace di credere che tu sia vivo. Forse è tuo il sudario che sto tessendo. I figli dei nobili, che erano troppo giovani per navigare con te tanti anni fa, sono diventati uomini viziati e presuntuosi. Ciascuno è convinto di poterti sostituire. Ciascuno sa che la strada migliore per ottenere quel risultato è sposarsi con la tua vedova. E così, Odisseo, io mi ritrovo con la casa piena di giovani uomini, che mangiano e bevono tutte le nostre provviste.
Consigliato a
Il libro di Natalie Haynes, Il canto di Calliope, è consigliato:
- soprattutto a chi ama la letteratura classica e non ne disdegna un’interpretazione più moderna ed anticonformista;
- anche per chi si interessa di storia antica e di tutto ciò che costituisce la matrice della cultura occidentale.
Con l’avvertenza che, in quest’ultimo caso, si tratta di vicende che, benché radicate profondamente nella cultura collettiva, si perdono nella notte dei tempi e che, sotto il profilo storico ed archeologico, sono state ricostruite tardivamente e non senza difficoltà.
Com’è noto, l’attendibilità delle leggende del ciclo troiano ha iniziato ad essere indagata fruttuosamente solo nel XIX secolo.
Nel 1872, con il contributo 1872 Heinrich Schliemann si pervenne alla scoperta dell’ubicazione della città di Troia e del tesoro di Priamo.
Come già chiarito sopra, chiaramente, data la prospettiva, squisitamente femminile, di questo libro è più probabile che sia una lettura più gradita alle donne.
Non è, in ogni caso, un libro particolarmente indicato per chi è in cerca di storie leggere, divertenti o consolatorie perché le vicende che ogni protagonista rievoca, sono quasi sempre storie tragiche, di violenza, soprusi o emarginazione.
Giudizio
Natalie Haynes con Il canto di Calliope compone un romanzo corale che pare strutturato secondo i canoni della tradizione teatrale classica antica greca in cui il coro costituiva l’elemento centrale attorno al quale si sviluppava l’intera vicenda.
Qui ciascuna protagonista agisce sia come singola attrice che come parte di un tutto: dopo aver raccontato la propria storia, torna a confluire nel coro delle donne dando forza alla dimensione collettiva dell’intera narrazione.
Questo libro, che merita di essere letto, è indicato per chi ha la forza di immergersi nella profondità delle cose e di esplorare l’impatto che vicende così intrise di dolore e di brutalità sortiscono sull’animo umano e, in particolare, su quello femminile.
Letture alternative che potrebbero interessarti
- Se ami esplorare la storia antica da angolature inusuali, potresti provare a leggere il saggio, ironico e dissacrante di Irene Salvatori, Eroi e sangue nella Roma antica (di cui trovi la recensione in questo blog).
- Se invece preferisci un romanzo storico con una protagonista femminile, sempre su questo blog, ne trovi diversi che potrebbero fare al caso tuo. Per esempio potresti provare Agnese, una Visconti di Adriana Assini (qui trovi la recensione. Insieme alla recensione puoi trovare ulteriori suggerimenti di lettura).
Fonti e citazioni
La foto piccola (sito archeologico della città di Troia) è di Hans Rohmann da Pixabay.
La casa editrice Sonzogno (https://www.sonzognoeditori.it/) è stata fondata nel 1861 ed è una delle più antiche case editrici italiane. Attualmente fa parte del gruppo Marsilio Editori.
La sua produzione si caratterizza per la vocazione popolare ma con attenzione alla qualità. Il catalogo è verte sull’attualità e spazia dalla narrativa italiana a quella straniera e comprende anche manualistica ed altre tipologie di scritti. I libri si caratterizzano per il linguaggio sempre curato ed accessibile.