Sarah Perry, Il serpente dell’Essex [recensione]

Consigli sui libri da leggere

Non sai che libro leggere? Se cerchi una storia ambientata in Inghilterra alla fine dell’Ottocento, questo articolo fa al caso tuo. Il romanzo di Sarah Perry, Il serpente dell’Essex, ha come protagonista una appassionata naturalista alle prese con la riscoperta del sé in un periodo complicato della sua vita.

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Libro recensito

Sarah Perry, Il serpente dell’Essex, Neri Pozza editore (e BEAT bestseller), 2017 (2019), 458 pagine.

Altre informazioni

Romanzo, disponibile in versione cartacea ed e-book (lo puoi trovare qui).

L’ambientazione e il contesto del libro

Come accennato sopra, il libro di Sarah Perry, Il serpente dell’Essex è ambientato in Inghilterra alla fine del XIX secolo. Le vicende si svolgono in parte a Londra e in parte nella cittadina di Colchester, nell’Essex [una contea dell’Inghilterra orientale N.d.R.].

Il contesto è quello delle profonde trasformazioni economiche, politiche e sociali che contrassegnano l’età vittoriana. Allo sviluppo tecnologico ed industriale e alla visione di prosperità e progresso propugnata dalle élite colte e aristocratiche fa da contraltare la crescente richiesta di partecipazione popolare e di riscatto sociale dei poveri e dei disoccupati. La fine del XIX secolo, sotto diversi profili, è un periodo proiettato verso il Novecento ma che porta con sé anche i retaggi dell’Ottocento.

Quelle che un tempo erano state ampie dimore adesso erano divise in tanti piccoli appartamenti, affittati a prezzi sproporzionati rispetto alle paghe. Le stanze venivano subaffittate, e sub-subaffittate, al punto che da tempo la gente aveva dimenticato il concetto di unità familiare, ed estranei si ritrovavano a contendersi piatti e tazze in pochi metri quadrati.

Di cosa tratta questo libro: la trama

La trama de Il serpente dell’Essex si svolge attorno ai cambiamenti esistenziali che Cora Seaborne, una giovane vedova, si trova ad affrontare dopo la morte del marito. Le scelte che la donna farà, motivate dal tentativo di reagire ai condizionamenti culturali subiti in precedenza, la aiuteranno a ritrovare un equilibrio e a riprendere in mano le redini della propria vita.

A fare da filo conduttore della storia è la corrispondenza epistolare che i protagonisti, tutti in qualche modo legati tra loro, si scambiano man mano che gli eventi si dipanano.

Il mistero del serpente

Inoltre, come in tutti i romanzi di ispirazione vittoriana, racchiusa nella storia principale ve ne è una seconda, dai riflessi gotici.

Questa seconda vicenda trae origine dalle voci secondo le quali un mostruoso essere strisciante, più simile a un drago che a un serpente, riemerso dalle paludi salmastre del Blackwater [un fiume che sfocia nel Mare del Nord N.d.R.], si aggirerebbe di notte nei boschi e in prossimità dei villaggi, terrorizzando la popolazione del posto. I più informati riferiscono di inquietanti episodi di aggressioni e persone scomparse o decedute in circostanze sospette.

Secondo i racconti popolari, la precedente apparizione di questo animale leggendario risale al 1669. La sua ricomparsa viene fatta coincidere con un terremoto avvenuto diversi anni prima delle vicende raccontate nel libro.

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Essex. La foto è di Penniehounds, pixabay.

I protagonisti principali

Cora Seaborne

Cora è una signora altolocata. Sposatasi giovanissima con Michael Seaborne, ha avuto un figlio, Francis, un ragazzino intelligente, taciturno e pieno di manie.  Grazie alla posizione del marito conduce una vita agiata e si è fatta conoscere come una donna brillante e raffinata, capace di organizzare cene stravaganti e ricche di stile e, soprattutto, come una moglie irreprensibile e devota.

Cora però nasconde un segreto doloroso e ha un rapporto non facile col figlio. Dietro alla patina di autocontrollo nasconde la sua difficoltà ad essere madre e a rapportarsi con le rigide convenzioni del tempo, mentre vorrebbe semplicemente essere libera di esprimersi.

Appassionata naturalista, quando rimane vedova, decide di dedicarsi a tempo pieno ai suoi studi seguendo le orme della celebre paleontologa Mary Anning. Cora è convinta che dietro le notizie relative alla ricomparsa del serpente dell’Essex vi sia una spiegazione scientifica, soprattutto considerando i recenti ritrovamenti di fossili lungo la costa.  La speranza di trovare reperti interessanti la indurrà a lasciare Londra per un certo periodo.

Inaspettatamente, la sua permanenza nell’Essex la aiuterà a fare luce sulle priorità della sua vita e a riacquistare la serenità.

La cosa meravigliosa dell’essere vedova è che non sei più costretta a fare la donna.

Martha

Martha è la tata di Francis, il figlio di Cora. Perspicace ed intraprendente, ha presto intuito la vera natura dei problemi di Cora, alla quale si è molto affezionata e verso cui si dimostra estremamente protettiva.

Di umili origini, Martha considera il suo attuale lavoro come una tappa di un percorso che la porterà a realizzare le sue aspirazioni. Anticonformista e animata da ferventi ideali di uguaglianza e giustizia sociale, si impegna attivamente per migliorare le condizioni abitative delle classi proletarie, ammassate in unità abitative malsane affittate a prezzi sproporzionati a seguito dell’inurbamento legato al crescente sviluppo industriale. La sua integrità la spinge a preferire la passione politica a un legame di pura convenienza economica.

Pensate che abbia dimenticato da dove vengo, solo perché Cora mi ha insegnato quale forchetta si usa per il pesce?

Luke Garrett

Luke Garrett è un giovane chirurgo. Intraprendente, di ingegno brillante e tenace studioso, ha dovuto faticare molto per farsi una posizione a causa della perenne precarietà economica in cui versa. La sua massima aspirazione è ottenere l’approvazione accademica per diventare cardiochirurgo ed eseguire interventi complessi al cuore.

È molto amico di George Spencer, un collega che ha conosciuto ai tempi dell’Università e che cerca sempre di escogitare modi creativi per sostenerlo economicamente senza ferire il suo orgoglio.

Soprattutto, Luke è innamorato di Cora, che ha incontrato la prima volta in qualità di medico curante del marito e con la quale ha in seguito intessuto un solido legame di amicizia. Riuscirà a liberarsi dell’incomodo ruolo di amico per divenire qualcosa di più?

Luke, che non sapeva che cosa sarebbe cambiato una volta dimostrata la possibilità di ricucire una ferita cardiaca scopre che tutto è rimasto uguale a prima. Come prima, riesce a malapena a pagare l’affitto, e deve fare affidamento sulle banconote che, sospetta, Spencer nasconde nella sua stanza; è ancora lo stesso uomo che se va in giro piegato, con le sue sopracciglia nere; tutte le umiliazioni che ha accumulato nella vita non sono evaporate con le ultime gocce di cloroformio, nella stanza 12.

Wiliam Ransome

Il reverendo William Ransome è il parroco di Aldwinter, una ridente cittadina ubicata nei pressi dell’estuario del Blackwater [il nome è di fantasia; l’Autrice potrebbe però essersi ispirata a Brightlingsea, una località di mare che si trova nel distretto di Tendring N.d.R.]. Pur avendone la possibilità, non nutre l’ambizione per la brillante carriera cui sembra essere predestinato e sceglie di divenire pastore anglicano. Vive ad Aldwinter con la moglie Stella e i figli.

La sua fede è profonda e poggia su basi molto concrete. Come guida spirituale della comunità locale, la priorità di William è di ricondurre gli abitanti del paese alla tranquillità e alla fiducia in Dio; per questo condanna con forza le voci relative alla ricomparsa del serpente dell’Essex, che ritiene essere niente altro che un’empia superstizione priva di fondamento.

Il suo incontro con Cora, alla quale si affiancherà per cercare di indagare sul mistero e con la quale si creerà un’inaspettata complicità, sarà stimolante ma anche conflittuale, a casa delle rispettive e quasi antitetiche visioni del mondo.

La sua non era una religione teorica, e lui non si considerava un impiegato statale, così come non considerava Dio il segretario permanente di un dipartimento di governo celestiale. Sentiva la sua fede profondamente, soprattutto all’aria aperta, dove la volta celeste era la sua navata e le querce le colonne del transetto: quando la fede veniva meno, come talvolta succedeva, vedeva il cielo dichiarare la gloria di Dio, e sentiva le pietre cantare.

Consigliato a

Il romanzo di Sarah Perry, Il serpente dell’Essex ricalca lo stile e l’impostazione dei romanzi vittoriani, dai quali però si discosta per la caratterizzazione di alcuni personaggi e per l’approccio più originale e moderno.

Pertanto è un libro che potrebbe piacere:

  • soprattutto alle persone appassionate di storie ambientate tra l’800 e il ‘900;
  • a chi predilige la letteratura vittoriana;
  • oppure a chi desidera leggere un libro che, seppur tangenzialmente, si interessa anche di questioni sociali e del rapporto tra modernità e religione.
  • Inoltre è una lettura che potrebbe interessare anche chi nutre l’interesse per le vicende legate all’emancipazione femminile e al ruolo della donna nella società.

Questo romanzo non è invece particolarmente indicato per chi è alla ricerca di una storia di amore nel senso classico del termine.

Non l’ho mai vista più felice, anche se ogni tanto si ricorda che non dovrebbe esserlo, e allora si infila il vestito nero e si siede alla finestra quasi volesse rappresentare il ritratto del dolore.

Giudizio

Il libro di Sarah Perry, Il serpente dell’Essex pur riproducendo i tradizionali connotati del romanzo vittoriano, presenta anche dei tratti molto moderni nella descrizione che offre dell’immaginario femminile e della chiave di interpretazione delle contraddizioni di quell’epoca. Ai paesaggi idilliaci legati al fluire delle stagioni fanno da contraltare le immagini crude della miseria, della malattia e della morte. 

In questo romanzo l’immagine della donna vittoriana assume delle sfumature inedite che proiettano i personaggi femminili al di là della visione passiva, rigida e un po’ stucchevole che siamo abituati ad associare alle donne di quel periodo.

Analogamente, l’Autrice, quando si sofferma sulle condizioni di vita delle classi popolari e quando mette in luce le antinomie nel rapporto tra fede e scienza, intravvede non poche similitudini con l’epoca attuale, caratterizzata – com’è noto – da forti disuguaglianze sociali, da una retorica politica aggressiva e moralista (e condizionata da un carattere presuntivo del successo o dell’insuccesso sociale) e da un tuttora problematico rapporto tra fede e ragione.

L’Essex ha indossato l’abito da sposa: i fiori del cerfoglio selvatico sembrano schiuma al bordo della strada, il prato del parco è punteggiato di margherite, il biancospino si è ricoperto di fiori candidi; frumento e orzo ingrassano i campi, il convolvolo adorna le siepi.

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Aline Kiner, La notte delle beghine

Se ti interessano le storie che si sviluppano in un contesto contrassegnato tanto da importanti mutamenti economici quanto da disuguaglianze economiche e sociali, allora potresti leggere La notte delle beghine di Aline Kiner, un romanzo storico ambientato nella prima metà del 1300 e la cui trama si dipana attorno ad una comunità di donne di varia estrazione sociale che vivono, lavorano e studiano di fatto emancipate dal potere maschile e dai rigidi ruoli sociali del tempo.

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Fonti e citazioni

La foto piccola è di Penniehounds (https://pixabay.com/it/users/penniehounds-9387470/), da Pixabay (https://pixabay.com/it/).

Neri Pozza (https://neripozza.it/) è una casa editrice fondata nel 1938 ed inizialmente dedita alle raccolte di poesie e successivamente allargatasi alle opere di letteratura e saggistica più rappresentative del panorama nazionale ed internazionale. Attualmente l’attività editoriale spazia fino alla scoperta delle nuove tendenze della narrativa internazionale e dei nuovi talenti dei paesi emergenti.

BEAT edizioni (https://www.beatedizioni.it/) nasce come associazione di Editori Associati di Tascabili. La finalità è di raccogliere le migliori opere delle case editrici letterarie ed indipendenti e di proporle in pubblicazioni economiche inedite. La vocazione di questa casa editrice è di dare voce all’editoria indipendente italiana.

Niente avvicinava Charles Ambrose alla teoria darwiniana come camminare per le anguste stradine di Bethnal Green. In quel quartiere non vedeva persone sue pari, separate da lui soltanto dalla fortuna e dalle circostanze, bensì creature venute al mondo mal equipaggiate per sopravvivere alla corsa dell’evoluzione.

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